Bivio in una relazione

Cara G,

la situazione in cui ti trovi non è facile. E' molto faticoso prendersi cura di una relazione se ci si accorge che l'altro non ricambia i nostri sforzi, la nostra attenzione, l'impegno.
Però mi sembra anche che tu abbia dentro di te la forza necessaria per comprendere se si tratta di qualcosa che inizia a essere troppo dannoso, e quindi avere cura di te prima di tutto.
Secondo l'oracolo, la situazione è in evoluzione.
Il primo esagramma è il 23. Po - La Frantumazione. Sembra che forze oscure stiano scalzando il bene a poco a poco, in modo impercettibile, fino a farlo crollare. Non è il momento di imprendere cose nuove, bensì porsi con arrendevolezza e dedizione, adattarsi ai tempi cattivi e stare fermi. E' nella natura delle cose alternare momenti di pienezza ad altri di vuoto: è quindi saggezza e non viltà l'evitare di agire. Può essere che ci si trovi soli, privi di aiuti, non resta che essere prudenti e allontanarsi. Non è il caso di perseverare.
Cosa vuol dire?
Che forse è il momento di allentare la presa, di rilassarti. Non prenderti più sulle spalle tutto il peso. Smetti di controllare la situazione, lasciala andare. Se non ti senti ascoltata e amata, forse è il momento di darti da sola l'ascolto e l'amore che desideri, senza aspettarlo dall'altro. In questo modo non avrai più bisogni insoddisfatti, e non ti aspetterai che vengano colmati dalla persona che ami. E di conseguenza, potrai decidere se ritieni ancora importante questa relazione, oppure no.

Il secondo esagramma è il 41. Sun - La Diminuzione. Non è detto che sia qualcosa di male. Occorre arginare l'ira e gli istinti, non vergognarsi della semplicità.
Magari il vostro rapporto assumerà una forma nuova, in qualche modo "alleggerita". "I sentimenti del cuore si possono manifestare anche con mezzi modesti".
Oppure, ognuna troverà il modo di procedere in modo autonomo, ma il tutto senza troppa fatica e dolore.

Spero di averti aiutata in qualche modo, in fondo questo è solo un oracolo.
La vita vera è lì nelle tue mani.

Auguri,

Magamagò